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La teoria delle onde di Elliot

Se Ralpf Nelson Elliott fosse operativo ai giorni nostri e volesse risalire la SERP di Google con le pagine del proprio blog dedicato al trading online, utilizzerebbe questi tag: mercato azionario, trend, rialzo, ribasso, onda impulsiva, onda correttiva, gain.

Elliott visse però negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso, quando ancora il web non era nemmeno un sogno, e comunque utilizzò la sua stessa teoria delle onde per prevedere il grande recupero borsistico successivo al crollo del 1929, in decisa controtendenza rispetto agli analisti suoi contemporanei.

Onde di Elliott: invenzione o scoperta?

In realtà, Elliott non inventò nulla, o meglio nulla che non fosse in realtà già esistente. Il suo grandissimo pregio fu di individuare cicli regolati dalle leggi naturali sottostanti al principio di un’armonia di base, secondo la quale a momenti di involuzione o di discesa si succedono fasi di evoluzione e crescita. Sistematizzando in un quadro organico questi concetti generali, Elliott riuscì a individuare anche negli andamenti storici dei prezzi del mercato borsistico le stesse fasi cicliche, descrivendole secondo le loro caratteristiche qualitative e non quantitative. La sua fu più una brillante scoperta piuttosto che un’invenzione.

Più grande del più grande, più piccolo del più piccolo

Possiamo tranquillamente affermare che la chiave interpretativa della teoria è rappresentata dalla valenza qualitativa delle sue onde.

Prendiamo allora la configurazione descritta in ‘The Wave Principle’, di Elliott, in cui le onde sono considerate strutture non lineari ma in continua progressione. A una successione di 5 onde al rialzo, contraddistinte da numeri, segue un ciclo di 3 onde al ribasso, individuate da lettere. La somma di tutte le onde va a chiudere il ciclo completo costituito da 8 onde (5 impulsive + 3 correttive).

Onde di elliot

Analizzando meglio questa configurazione, tuttavia, ci accorgeremo presto che uno dei pregi della teoria di Elliott, paradossalmente, rappresenta anche una delle principali difficoltà interpretative. Infatti, ciascuna delle 8 onde del ciclo completo, è costituita a sua volta da un ciclo completo di 8 onde (sempre 5 impulsive e 3 correttive) che vanno a costituire un ciclo di grado inferiore. Analogamente, lo stesso ciclo che stiamo analizzando, e in cui ci troviamo nel ruolo di investitori, appartiene a un grado inferiore rispetto a un ciclo di ordine superiore, e così via in una progressione quasi frattale di cicli di 8 onde.

Onde di elliot

Questa è la ragione per cui poco fa si parlava di andamento qualitativo delle onde, trascurando volutamente quello quantitativo, che per l’impianto teorico così esposto ha davvero un’importanza quasi irrilevante.

Di contro, per la stessa ragione, l’investitore avrà sempre difficoltà a localizzarsi con precisione lungo le progressioni cicliche e a individuare il grado dell’onda su cui investe, che nella terminologia Elliottiana va dal Minuette, composto da 8 onde, al Grand Supercycle, formato da centinaia di onde.

Non solo onde

Elliott sviluppa la propria teoria definendo con precisione i criteri di conteggio corretto delle onde, basandosi su rimbalzi, rintracciamenti dei prezzi e analisi dei volumi. Inoltre implementa sulle proprie onde alcune figure appartenenti alla futura Analisi Tecnica, come Cunei e Canali, per individuare le inversioni di trend.

La stessa ampiezza delle onde, e dunque la variabilità dei prezzi, inoltre, secondo alcuni autori, sembra essere regolata fra loro da rapporti precisi che sottostanno alla sequenza numerica di Fibonacci.

La teoria delle onde di Elliott funziona?

A questa domanda noi ci sentiamo di rispondere con alcune osservazioni. Per prima cosa bisogna tenere a mente che Elliott definì la propria teoria negli anni ’20. Molte cose da allora sono cambiate, a partire dalla capacità degli eventi politici e sociali di portata planetaria di influenzare gli andamenti borsistici. Inoltre è bene ricordare che, al di là delle personali convinzioni, la strategia migliore è sempre quella di adottare un trading system e mantenerlo, senza saltellare da un sistema all’altro, anche soltanto per potere dire alla fine che non funziona. Tuttavia è possibile associare all’andamento delle onde, strumenti predittivi (medie mobili e oscillatori), che dovrebbero aiutarci a interpretare al meglio le configurazioni cicliche. Questo ci permetterà di sfruttare appieno il sistema della Teoria delle Onde di Elliott. Infine, ricordatevi sempre che se il vostro sistema mentale è improntato sulla convinzione di un’armonia naturale e universale, allora le onde di Elliott potrebbero essere il trading system più adatto a voi. Forse avete appena scoperto la vostra arma vincente.